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Pubblicato il 7 aprile 2025

Accordi di libero scambio

Oltre alla convenzione che ha dato vita all’Associazione europea di libero scambio (AELS) e all'accordo di libero scambio con l'Unione europea (UE), attualmente la Svizzera dispone di una rete di 35 accordi di libero scambio con 45 partner. Quello concluso con l’India, l’ultimo in ordine di tempo, non è ancora considerato poiché entrerà in vigore presumibilmente nell’autunno 2025. Generalmente questi accordi vengono conclusi nell'ambito dell'AELS, di cui oltre alla Svizzera fanno parte la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein. Con il Regno Unito, il Giappone, la Cina e le Isole Faroe si tratta invece meramente di accordi bilaterali.

Un porto merci con una grande nave da carico che trasporta container colorati.

L'accordo di libero scambio e il suo obiettivo

L’obiettivo di un accordo di libero scambio è migliorare il commercio internazionale e, in generale, le relazioni economiche tra la Svizzera e importanti partner a livello mondiale. L’accento è posto soprattutto sulla riduzione degli ostacoli commerciali tariffari e non tariffari. I primi sono principalmente i dazi doganali che regolano il commercio transfrontaliero e proteggono la produzione indigena. Gli ostacoli non tariffari, invece, comprendono misure molto eterogenee, tra cui l'uso di prescrizioni o standard tecnici relativi ai prodotti. Un accordo di libero scambio copre diversi temi. Una componente centrale è il traffico delle merci, che comprende anche i prodotti agricoli.

Accordi di libero scambio di più ampia portata

Il contenuto degli accordi di libero scambio si è evoluto nel tempo. Gli accordi di libero scambio siglati dall'AELS con i partner dell'area euromediterranea nonché con il Canada e l'Unione doganale dell'Africa australe (SACU), più datati, contengono principalmente disposizioni sul traffico di merci (in particolare sull’abolizione dei dazi doganali e di altre restrizioni al commercio) e, di norma, sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Gli accordi più recenti, invece, sono di più ampia portata. Oltre al traffico di merci e alla proprietà intellettuale, in genere contemplano anche obbligazioni concernenti il commercio di servizi, gli investimenti, gli acquisti pubblici, l’ambiente e gli standard lavorativi. L'obiettivo è rispondere alle esigenze sia economiche che sociali.

In ambito agricolo una concessione dipende dal prodotto

Siccome gli Stati AELS non hanno una politica agricola comune, disciplinano le concessioni reciproche in accordi bilaterali conclusi separatamente con i rispettivi partner. In un accordo di libero scambio nell'ambito del commercio di merci, per concessione si intende un migliore accesso al mercato per un partner, ad esempio per un prodotto agricolo come il formaggio o i pomodori. Tutte le concessioni svizzere sono compatibili con la nostra politica agricola. Nel settore industriale, dall’abolizione dei dazi doganali sui prodotti industriali con effetto al 1° gennaio 2024 tutti i prodotti sono importati in Svizzera a dazio zero. Oltre al libero scambio, nel settore agricolo spesso si applicano riduzioni tariffarie. Per quanto riguarda i prodotti agricoli non trasformati, spesso si tratta di riduzioni tariffarie per prodotti non sensibili come, per esempio, la frutta tropicale e per prodotti importati nell'ambito di un contingente doganale dell'OMC. Questi sono soggetti a una restrizione quantitativa. Si tratta, ad esempio, di carne, frutta e verdura. In tal caso, il partner commerciale all'interno di un contingente OMC gode di un vantaggio relativo rispetto ad altri Paesi che non hanno un accordo di libero scambio, ma il volume totale delle importazioni non aumenta a causa della restrizione quantitativa.

Compensazione della differenza di prezzo delle materie prime rispetto all’estero per i prodotti trasformati

Su prodotti agricoli trasformati quali cioccolato, prodotti da forno o confetture la Svizzera preleva un dazio all'importazione, costituito da un cosiddetto elemento mobile e da un elemento di protezione industriale. L’elemento mobile compensa gli svantaggi, per la Svizzera, legati al prezzo delle materie prime. All’estero, infatti, determinate materie prime come latte, burro, cereali e patate sono prodotte a prezzi decisamente più bassi rispetto al nostro Paese. Per i partner di libero scambio in genere non si applica l’elemento di protezione industriale.

La Svizzera mira a ottenere concessioni per i suoi prodotti d’esportazione

Considerate le sue filiere di produzione, la Svizzera dispone di diversi prodotti sensibili. Tuttavia, nei negoziati su un nuovo accordo di libero scambio cerca di ottenere le maggiori concessioni possibili per i suoi prodotti agricoli ad elevato potenziale di esportazione, in particolare, per i latticini, compreso il formaggio, la carne secca e gli alimenti per animali da compagnia per quanto concerne i prodotti di base, nonché per le bevande, compreso il caffè, la cioccolata, i biscotti e i dolciumi per quanto riguarda i prodotti agricoli trasformati.

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