Divorzio nell’agricoltura
Con lo scioglimento dell’unione coniugale, sorgono molte questioni da chiarire. Si va dalla separazione, alla scelta della procedura di divorzio, fino alla definizione delle conseguenze del divorzio. Cosa c'è di speciale nell'agricoltura?

Se c'è un divorzio
Qualora durante la separazione si escluda una riconciliazione, si prende in considerazione il divorzio.
I coniugi concordi per lo meno sulla causa principale del divorzio possono inoltrare al tribunale competente una domanda congiunta di divorzio, a seconda delle circostanze con accordo riguardante le conseguenze accessorie, senza o con accordo solo parziale.
Cosa succede se un coniuge si oppone alla volontà di divorziare? Dopo un periodo di separazione di almeno due anni si ha diritto al divorzio, in caso di motivi gravi anche prima.
Verifica del valore d’imputazione
Conformemente all’articolo 212 del Codice civile (CC), in caso di divorzio l’azienda agricola viene imputata al coniuge al valore di reddito.
Conformemente all’articolo 213 (CC), il valore d’imputazione può essere adeguatamente aumentato se circostanze speciali lo giustificano. Sono circostanze speciali segnatamente i bisogni di sostentamento dell’altro coniuge dopo il divorzio.
Dopo il divorzio
A seguito di un divorzio è importante appurare la copertura assicurativa. Per quanto riguarda il mantenimento dopo il matrimonio, per l’agricoltura non c’è una particolare normativa. Il pagamento del mantenimento per gli agricoltori o le contadine è spesso problematico, a causa del reddito piuttosto basso o instabile. In alcuni casi un divorzio nell’agricoltura significa la fine dell’azienda agricola.