Contributi per il paesaggio rurale
La Confederazione sostiene la conservazione del paesaggio rurale. Onde compensare gli svantaggi legati all'ubicazione, per le superfici situate nella regione collinare e in quella di montagna versa un contributo per la preservazione dell’apertura del paesaggio. I contributi di declività e i contributi per le zone in forte pendenza promuovono l'utilizzo di superfici difficili da gestire. Per garantire che venga alpeggiato un numero sufficiente di animali, alle aziende gestite tutto l’anno che estivano i propri animali è stanziato un contributo di alpeggio. Le aziende d'estivazione ricevono il contributo d’estivazione per la gestione sostenibile degli alpi.

Contributo per la preservazione dell’apertura del paesaggio
Con il contributo per la preservazione dell’apertura del paesaggio, la Confederazione compensa le difficoltà di gestione nelle zone ad altitudine più elevata. Per difficoltà di gestione si intendono, per esempio, il periodo di vegetazione più breve, le vie di comunicazione e l'accesso (p.es. distanza dal villaggio o dal centro più vicino), nonché la topografia. Il contributo per la preservazione dell'apertura del paesaggio è graduato in funzione della zona ed è corrisposto per la zona collinare fino a quella di montagna IV, ma non per la zona di pianura, dove l'apertura del paesaggio è garantita senza contributi. Per poterli ottenere, i gestori devono contrastare l'avanzamento del bosco per esempio con una gestione adeguata, sfalci di pulizia, eliminazione degli arbusti e degli alberi, lotta alle piante problematiche.
Contributo di declività
L'utilizzo regolare delle superfici a scopo agricolo consente di evitare l'avanzamento del bosco, un compito tuttavia particolarmente difficile da svolgere sui prati in zone declive. Per garantire che tali superfici siano comunque sufficientemente utilizzate, la Confederazione versa contributi di declività. I gestori ricevono il contributo soltanto se falciano i prati. Per i pascoli non viene versato alcun contributo di declività dal momento che lì il dispendio aggiuntivo legato alla gestione è meno significativo.
Contributo di declività per i vigneti
Per sostenere i vigneti la Confederazione versa un contributo di declività specifico a partire da una declività del 30 per cento. L'importo di tale contributo è superiore a quello previsto per le altre superfici. Il contributo di declività per i vigneti indennizza in particolare i limiti della meccanizzazione su tali coltivazioni. I contributi più cospicui sono versati ai vigneti situati nelle zone terrazzate, le quali sono delimitate da muri di sostegno costruiti per appiattire il terreno. I vigneti in zone terrazzate che ricevono questi contributi sono soggetti a disposizioni precise: per esempio, i muri dei terrazzamenti devono essere in pietra e l’altezza dei muri di sostegno a valle deve ammontare almeno a un metro.
Contributo per le zone in forte pendenza
La gestione di superfici molto ripide comporta una notevole mole di lavoro manuale, già che l'uso di macchine è notevolmente limitato. Le aziende hanno spesso superfici che possono gestire in maniera più intensiva e altre che vanno gestite in maniera estensiva. Queste sono poco o per nulla concimate, prevedono uno o due utilizzi all'anno e hanno scarse rese di foraggio. Di norma le aziende collocano i prati estensivi sulle superfici più ripide in modo da limitare il dispendio aggiuntivo derivante dalla gestione di tali pendii. Un'azienda con una quota elevata di superfici in zone in forte pendenza deve comunque gestirne una parte in maniera più intensiva in modo da produrre una quantità sufficiente di foraggio. Il contributo in questione tiene conto pertanto del dispendio aggiuntivo per le aziende risultante dalla gestione di una quota maggiore di prati da sfalcio in zone in forte pendenza. Il contributo aumenta linearmente in funzione della quota di zone in forte pendenza.
Contributo di alpeggio
Per la gestione delle superfici d'estivazione in Svizzera occorre un numero sufficiente di aziende gestite tutto l'anno che in estate cedano i propri animali per l'estivazione a un'azienda situata su un alpe. Il contributo di alpeggio, che incentiva tali aziende a estivare gli animali, è identico per tutte le zone. Gli animali devono essere estivati in aziende d'estivazione o con pascoli comunitari riconosciute situate in Svizzera. Il contributo viene pagato per il numero effettivo di animali e di giorni di estivazione.
Contributo d’estivazione
La regione d'estivazione è quella che viene utilizzata soltanto in estate come pascolo. Rappresenta una quota significativa del paesaggio rurale di Alpi, Prealpi e Giura. In Svizzera ha un'estensione di circa 465 000 ettari. Se non venissero utilizzate, le superfici d'estivazione si trasformerebbero in bosco. Per garantire la gestione e la cura dei pascoli alpestri, la Confederazione versa il contributo d'estivazione alle aziende d'estivazione e con pascoli comunitari, calcolandolo sulla base del carico usuale stabilito per azienda. Questo è a sua volta stabilito in base all'offerta di foraggio sull'alpe e determina per quanti animali e quanti giorni è sufficiente il foraggio durante l'estate.