Questione: La PA 14-17 si allontana dalla produzione. Ogni agricoltore che vuole guadagnare denaro deve estensificare e ottimizzare i pagamenti diretti.
Risposta: L'evoluzione riscontrata dopo l'introduzione dei pagamenti diretti, all'inizio degli anni '90, mostra che produzione ed ecologia non si escludono a vicenda, anzi la nostra agricoltura è riuscita a diventare più produttiva [aumento medio della produzione lorda di calorie alimentari del 3,4 per cento circa tra il 2000/02 e il 2006/08] compiendo al contempo progressi
considerevoli sul piano ecologico. Il nostro bilancio ecologico è nettamente migliorato con l'aumento delle superfici di compensazione ecologica [aumento dell'8,6 per cento tra il 2000/02 e il 2007/09], la maggiore efficienza dell'azoto [aumento del 5,9 per cento tra il 2000/02 e il 2006/08] e del fosforo [Aumento dal 22 per cento nel 1990/92 al 56 per cento nel 2006/08] nonché il miglioramento dell'efficienza energetica [stabilizzazione dell'efficienza energetica nonostante l'incremento della produzione agricola].
La Politica agricola 2014-2017 (PA 14-17) mira a proseguire in maniera coerente questo processo di ottimizzazione.
- Il mantenimento di una produzione alimentare conforme alle leggi del mercato rimane un obiettivo primario della nostra politica agricola. Occorre sfruttare al meglio il potenziale di produzione di derrate alimentari e di alimenti per animali al fine di aumentare la produzione netta e lorda (rispettivamente +900 TJ e +600 TJ entro il 2017 [l'obiettivo nel settore della produzione lorda è decisamente meno ambizioso rispetto a quello perseguito in relazione alla produzione netta, poiché l'aumento della produzione indigena dovrebbe consentire di ridurre l'importazione di alimenti per animali]).
- L'obiettivo in relazione alle risorse naturali vitali è accrescere l'efficienza dell'azoto e del fosforo [rispettivamente 1,3 e 1 per cento in media all'anno]. Ciò comporterà una diminuzione delle perdite di ammoniaca e nitrati, che si tradurrà in una riduzione del carico per l'ambiente e in un impiego più parsimonioso del fosforo. Per quanto riguarda l'ammoniaca, si prevede la
riduzione delle emissioni a 43 000 tonnellate. Non vi sono invece cambiamenti di obiettivo nel settore della biodiversità (65 000 ha di SPB nella regione di pianura) anche se la quota interconnessa dovrebbe passare al 50 per cento e quella che adempie i criteri di qualità secondo l'OQE al 40 per cento.
L'applicazione della PA 14-17 comporta un aumento di oltre il 10 per cento (+6 200 ha) delle superfici di promozione della biodiversità. Una ripartizione ottimale di tali superfici in zone idonee determina un calo della produzione relativamente esiguo. L'aumento della quota di superfici di compensazione ecologica con qualità ha un impatto soltanto lieve sulla produzione. Questi
effetti possono essere compensati dall'aumento delle rese e dell'efficienza. Una più folta partecipazione agli altri programmi facoltativi, come ad esempio i contributi per la qualità del paesaggio e i contributi etologici, non incidono sulla produzione di derrate alimentari.
Al fine di valutare le conseguenze per l'agricoltura, la stazione di ricerca Agroscope Reckenholz-Tänikon (ART) ha effettuato dei calcoli utilizzando modelli dinamici di simulazione. Dai modelli di calcolo emerge che le aliquote e i contributi previsti nel quadro della PA 14‑17 non dovrebbero determinare un calo della produzione; il livello della produzione lattiera dovrebbe rimanere elevato. La PA 14-17 dovrebbe essere all'origine di lievi trasferimenti dalla produzione animale verso quella vegetale. La produzione lorda di calorie dovrebbe crescere del 5 per cento, attestandosi a un livello lievemente inferiore a quello dello scenario di riferimento (senza adeguamento del sistema dei pagamenti diretti). L'estensione della produzione di cereali da foraggio prevista nel quadro della PA 14-17 dovrebbe determinare una flessione del 10 per cento circa delle importazioni di alimenti concentrati per animali e un incremento della produzione netta di calorie con ripercussioni positive dal profilo della competitività e sul piano ecologico (biodiversità, efficienza dell'azoto, del fosforo e delle risorse).