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Pubblicato il 11 dicembre 2024

Il fosforo nell’agricoltura

Il fosforo (P) è una sostanza nutritiva essenziale per l’agricoltura, importante per la crescita delle piante e nella produzione animale. Un eccesso di fosforo può tuttavia comportare effetti negativi sull’ambiente. Nonostante dal 1990 siano stati compiuti progressi significativi nella riduzione delle perdite di fosforo, il calo è fermo dal 2000.

Davanti a un campo di cereali, si possono vedere tre estratti di aree di produzione agricola in cui il fosforo svolge un ruolo importante: La prima sezione mostra le mucche che mangiano nella stalla; la seconda sezione mostra il mais come mangime animale; il mangime animale è l'apporto di fosforo all'agricoltura. La terza sezione mostra una sezione trasversale del suolo; la coltivazione delle piante provoca l'emissione di fosfati nei corpi idrici attraverso la lisciviazione del fosforo dal suolo. La formula molecolare del fosforo (PO₄) è mostrata accanto alle sezioni

L’importanza del fosforo nell’agricoltura e le relative sfide

Il fosforo, come l’azoto e il potassio, è una delle principali sostanze nutritive nell’agricoltura. I legami fosforici svolgono un ruolo determinante in diversi processi biochimici importanti: per esempio, il fosforo è uno dei componenti del DNA e dell’RNA, i vettori del materiale genetico nelle cellule vegetali. È necessario per la divisione cellulare e la formazione di nuove cellule, imprescindibili per la crescita e lo sviluppo della pianta.

Un buon approvvigionamento dei suoli con fosforo è quindi un presupposto importante per ottenere raccolti di qualità ineccepibile. Il fosforo è importante anche per la produzione animale, in quanto con lo spandimento di concimi aziendali viene reimmesso nel ciclo delle sostanze nutritive.

Molte superfici nei Paesi industrializzati, quali il nostro, presentano un carico eccessivo di fosforo. L’aumento dei suoi tenori nel suolo comporta un maggior rischio di dilavamento nelle acque e in altri spazi vitali ecologicamente sensibili. Tuttavia, è possibile limitare tali perdite focalizzandosi su tecnologie di foraggiamento e di spandimento e su un impiego commisurato al fabbisogno.

Effetti delle perdite di fosforo sugli ecosistemi

Nel momento in cui nelle acque calme si riversa troppo fosforo, si è confrontati con un problema ambientale. Nei laghi svizzeri il fosforo è il fattore limitante, ossia la sostanza nutritiva che frena la crescita dei vegetali. L’aumento delle immissioni di fosforo nelle acque lacustri comporta anche una proliferazione delle alghe. Quando questo materiale vegetale in eccesso muore, si deposita sul fondo del lago e viene decomposto da batteri e funghi con un notevole consumo di ossigeno. In un lago ricco di sostanze nutritive, nelle acque profonde ciò può comportare l'esaurimento della riserva di ossigeno, limitando lo spazio vitale per qualsiasi essere vivente superiore.

Altri problemi ambientali legati al fosforo interessano le immissioni in paludi, prati secchi e altri spazi vitali sensibili, che hanno bisogno di ambienti a basso contenuto di sostanze nutritive. Bastano già immissioni minime per mettere in pericolo tali spazi vitali e far sì che biocenosi particolari vengano soppiantate

Tendenza del bilancio del fosforo dal 1990

In Svizzera le eccedenze di fosforo (bilancio) hanno subito un calo drastico dal 1990 in poi. Tuttavia, dal 2000 le variazioni sono irrisorie e dal 2010 si registrano mediamente quantitativi di circa 5100 tonnellate all’anno

I maggiori input di fosforo provengono dagli alimenti per animali e dai concimi minerali importati. Contrariamente a quanto accade per il fosforo proveniente dai concimi minerali, i quantitativi di questa sostanza riconducibile agli alimenti per animali ha registrato un continuo aumento dal 1990. Nell’ultimo decennio sono state importate circa 9300 tonnellate di fosforo all’anno sotto forma di alimenti per animali, con un picco di 10 000 tonnellate nel 2024.

L’output complessivo di fosforo è aumentato all’incirca del 40 per cento dal 1990 al 2000 e dal 2000 al 2010 di circa il 10 per cento. Da allora si aggira tra 8800 e 9700 tonnellate. Sebbene l’output di fosforo proveniente da prodotti vegetali sia inferiore rispetto a quello da prodotti animali, è in continuo aumento dopo una fase relativamente costante protrattasi dal 1990 al 2000.

Misure per la riduzione dell’inquinamento da fosforo

In agricoltura sono stati presi diversi provvedimenti atti a contenere le immissioni di fosforo. Tra questi, la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate, con la quale si richiede agli agricoltori, ad esempio, un bilancio equilibrato delle sostanze nutritive. Il foraggiamento a tenore ridotto di fosforo e l’impiego di enzimi fitasi hanno permesso di compiere progressi significativi anche in questo ambito. Le fitasi rendono disponibili per gli animali le fonti di fosforo contenute negli alimenti vegetali. In questo modo è possibile ridurre la percentuale lorda di fosforo e, di conseguenza, costi e apporti non necessari.

Nei bacini imbriferi di laghi inquinati, inoltre, nell'ambito di progetti giusta l'articolo 62a della legge sulla protezione delle acque, sono state introdotte misure mirate per ridurre il tenore di fosforo. Negli ultimi decenni si è rilevato un notevole calo della concentrazione di tale sostanza nell'acqua dei laghi svizzeri. L'Obiettivo ambientale per l'agricoltura, vale a dire un valore massimo di 20mg P/m3 nelle acque lacustri, non è stato raggiunto solo in pochi casi. Entro il 2030 si punta a ridurre del 20 per cento le perdite di fosforo nell’ambiente rispetto al 2014/2016. Maggiori informazioni sullo schema di riduzione delle perdite di sostanze nutritive e sulle misure federali sulla riduzione delle sostanze nutritive sono disponibili sulla pagina riepilogativa sostanze nutritive.

Informazioni complementari

Altri temi

Sullo sfondo di un campo di cereali si vedono quattro immagini che rappresentano ambiti della produzione agricola da cui possono scaturire emissioni di ammoniaca, nitrati e protossido di azoto. La prima immagine mostra delle mucche che ruminano in una stalla; le loro escrezioni causano emissioni di ammoniaca e di protossido di azoto nella stalla e nello stoccaggio del liquame. La seconda immagine mostra del mais utilizzato come foraggio; gli alimenti per animali rappresentano il maggior input di azoto nell’agricoltura. La terza immagine mostra un trattore che spande liquame con tubi a strascico; l’utilizzo di questa tecnica consente di ridurre le emissioni di ammoniaca durante lo spandimento. La quarta immagine mostra una fila di germogli; nella produzione vegetale il dilavamento dell’azoto dal suolo comporta emissioni di nitrati nelle acque. Accanto alle immagini sono raffigurate le formule molecolari del protossido di azoto (N2O), dell’ammoniaca (NH3) e del nitrato (NO3).

11 dicembre 2024

L’azoto nell’agricoltura

In agricoltura l'azoto è presente sotto molteplici forme: come proteina è di importanza vitale nell'alimentazione dell'uomo e degli animali; nei concimi, in cui spesso è contenuto, è essenziale per la crescita delle piante. L'azoto tanto utile nell'agricoltura può però essere nocivo se giunge nell'ambiente sotto forma di ammoniaca, protossido di azoto o nitrati.

Il nome e la formula strutturale del protossido di azoto (N2O), del nitrato (NO3), dell'ammoniaca (NH3) e del fosfato (PO4) sono mostrati sopra un campo con piantine.

11 dicembre 2024

Il ruolo delle sostanze nutritive nell’agricoltura e nell’ambiente

Le sostanze nutritive come l’azoto e il fosforo sono essenziali per le persone, gli animali e le piante. Nell’agricoltura, un approvvigionamento sufficiente di sostanze nutritive è fondamentale per la crescita delle piante nonché per la salute e le prestazioni degli animali da reddito. Tuttavia, quando le perdite di sostanze nutritive nell’ambiente superano i livelli dei carichi critici degli ecosistemi subentrano effetti negativi sull’ambiente. Per questo motivo la Confederazione, nell’ambito dello schema di riduzione delle sostanze nutritive, ha adottato obiettivi di riduzione delle perdite e misure concrete.