Piano d’azione sui prodotti fitosanitari: risultati positivi dopo l’attuazione della metà dei provvedimenti

Berna, 17.09.2020 - Sono passati tre anni dal varo del Piano d’azione sui prodotti fitosanitari ed è già stata introdotta quasi la metà dei provvedimenti. Gli obiettivi prioritari sono rafforzare la protezione delle acque e ridurre il rischio associato all’impiego di prodotti fitosanitari (PF). I primi calcoli di Agroscope indicano una diminuzione dei rischi associati ai PF riconducibile alle nuove prescrizioni d’uso. Il Consiglio federale, attraverso la Politica agricola 22+, punta a consolidare ulteriormente il piano d’azione ed è favorevole anche a un’iniziativa parlamentare in tale ambito.

Per ridurre i rischi associati all’impiego di PF, nel 2017 il Consiglio federale ha varato un piano d’azione specifico. Nei primi tre anni è stato possibile introdurre 21 provvedimenti, ossia quasi la metà dei 51 previsti. Ogni anno gli Uffici federali dell’ambiente (UFAM), della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) nonché dell’agricoltura (UFAG), la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e Agroscope illustrano in un rapporto lo stato di attuazione dei provvedimenti.

Protezione delle acque e riduzione dell’impiego di PF

Gli obiettivi della maggior parte dei provvedimenti introdotti sono rafforzare la protezione delle acque e ridurre l’impiego di PF. Sono state create, ad esempio, le basi per promuovere piazzali per il lavaggio delle irroratrici e controllarne l’idoneità. Ciò permetterà di ridurre l’inquinamento idrico riconducibile alle acque di scarico provenienti da tali piazzali. Sono state altresì introdotte nuove prescrizioni d’uso per ridurre il dilavamento. Infine, per 14 principi attivi si è proceduto al riesame del rischio per gli organismi acquatici e, laddove necessario, sono state fissate nuove prescrizioni d’uso.

Priorità alla lotta meccanica alle malerbe

I primi calcoli di Agroscope relativi alla campicoltura mostrano che l’introduzione, a livello di omologazione, di ulteriori limitazioni dell’applicazione comporta una diminuzione dei rischi per le acque superficiali. Nel quadro dei pagamenti diretti sono stati creati nuovi incentivi per incrementare la lotta meccanica alle malerbe. Nel 2019 complessivamente il 18 per cento delle superfici frutticole e viticole è stato gestito senza erbicidi e il 13 per cento della superficie coltiva aperta senza erbicidi o rinunciandovi parzialmente. Ciò equivale a un aumento del 20 per cento rispetto al 2018. Per ridurre i rischi associati all’uso non professionale di PF, è stata pubblicata una lista limitata di PF omologati per l’uso privato.

La PA22+ potenzia il piano d’azione

Con il Messaggio concernente l’evoluzione della politica agricola a partire dal 2022 il Consiglio federale vuole spingersi oltre. Prendendo spunto da alcuni elementi importanti del piano d’azione, ha previsto ulteriori provvedimenti. Le aziende aventi diritto a pagamenti diretti, ad esempio, non devono più impiegare PF a rischio elevato se esistono alternative per la protezione delle colture. Inoltre devono prendere provvedimenti per ridurre del 75 per cento l’inquinamento ambientale dovuto a deriva e dilavamento. Vanno altresì rafforzati e sviluppati gli incentivi finanziari affinché si coltivi rinunciando completamente o parzialmente agli erbicidi.

La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S), nella sua iniziativa parlamentare 19.475 «Ridurre il rischio associato all’impiego di pesticidi», propone di trasporre a livello di legge gli obiettivi del piano d’azione e di rafforzare la protezione delle acque. A tal fine ci si deve avvalere anche dei provvedimenti elaborati negli ultimi tre anni nel quadro del piano d’azione. Se neanche in questo modo si riuscirà a raggiungere gli obiettivi di protezione delle acque, si procederà alla revoca dell’omologazione dei principi attivi in questione. Il Consiglio federale è favorevole all’iniziativa parlamentare che rafforza il piano d’azione e impone alla categoria di attuare i necessari provvedimenti.


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