Autorizzazione di emergenza per la lotta contro il giallume virotico della barbabietola da zucchero
Berna, 12.11.2020 - L’UFAG autorizzerà il trattamento fogliare per lottare contro il giallume virotico che attualmente minaccia le colture di barbabietole da zucchero. I rispettivi prodotti vengono già utilizzati nelle colture di patate. Parallelamente verrà messo a punto un programma di ricerca volto a potenziare la lotta contro l'afide vettore di questa virosi. In Svizzera rimane pertanto in vigore il divieto di utilizzare il neonicotinoide «Gaucho» nelle colture di barbabietole.
Nel 2020 le colture di barbabietole sono state pesantemente infestate dal giallume virotico, una virosi trasmessa da afidi. Per i produttori interessati le perdite di resa possono raggiungere il 50 per cento. Ci si aspetta quindi un calo della produzione di zucchero a livello nazionale.
Consapevole della preoccupante situazione fitosanitaria legata al virus, il 30 settembre 2020 l'Ufficio federale dell'agricoltura ha invitato i differenti attori del settore nonché delle cerchie ambientaliste a una tavola rotonda, al fine di vagliare diverse soluzioni che consentano di proteggere sia le colture sia gli impollinatori.
Sulla scorta di una valutazione delle varie opzioni, l'UFAG ha deciso di autorizzare due prodotti per il trattamento fogliare al fine di lottare contro gli afidi vettori del giallume virotico nelle colture di barbabietole. Tali prodotti, Movento SC e Gazelle SG, sono già autorizzati in Svizzera per le colture di patate, che presentano condizioni di utilizzo simili a quelle delle barbabietole.
Vista la necessità di proteggere in modo sostenibile le colture di barbabietole dai danni provocati dal virus del giallume, il Consiglio federale ha chiesto all'UFAG di valutare le varie opzioni che consentano di potenziare i mezzi di lotta contro l’afide vettore di questa virosi. Per raggiungere tale obiettivo è necessario un programma ambizioso che comprenda segnatamente la ricerca di metodi alternativi di protezione delle barbabietole, l'esame e la scelta di varietà tolleranti, lo sviluppo di modelli di allerta che consentano di intervenire in maniera mirata e il sostegno ai sistemi di produzione che prevedono la rinuncia all'utilizzo di pesticidi.
La Federazione svizzera dei coltivatori di barbabietole aveva chiesto un'autorizzazione eccezionale per il trattamento delle sementi di barbabietola con il principio attivo imidacloprid. L'utilizzo di questa sostanza della famiglia dei neonicotinoidi è stato vietato il 1° gennaio 2019 a causa del rischio per gli impollinatori.
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